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MENO COSTI E PIU' FLESSIBILITA' PER LE IMPRESE TERZIALIZZARE E’ LA PAROLA D'ORDINE

Ridurre i costi, garantirsi una maggiore flessibilità di gestione e concentrare le risorse sulle attività primarie di business: sono queste le principali premesse al Falcility Management secondo una recente indagine condotta da IFMA Italia su 700 imprese dei diversi settori. Se economizzare rappresenta l'imperativo assoluto per un'azienda su tre è quasi analogo il numero di quante puntano ad una gestione più pronta e flessibile; ottenere una maggiore qualità dei servizi costituisce la spinta ad esternalizzare solo per il 12 per cento del campione.

Non è un caso che fra gli ostacoli sulla via dell'outsourcing ben il 36 per cento degli intervistati citi come decisivo il timore di ricevere un servizio non all'altezza delle aspettative. E un'altra remora piuttosto forte, su cui concorda il 24 per cento dei manager interpellati, riguarda la preoccupazione di perdere know- how specifico acquisito dall'impresa. Seguono con percentuali che pesano rispettivamente per il 17 per cento e il 16 per cento di barriere costituite dalle dimensioni aziendali e dall'esubero di personale. Ma il settore è comunque interessato da un inequivocabile trend di sviluppo e presenta ampi margini di crescita. Le grandi organizzazioni ricorrono ai fornitori di Falcility Management per trasformare costi fissi in costi variabili, scelgono di esternalizzare per diminuire gli oneri di gestione e sfruttare i meccanismi autoregolanti del mercato.

Il recupero di competitività così ottenuto piò fare da traino alla nascita di nuove iniziative di servizio e portare ad ampliare più in fretta la domanda cui si ascrive un potenziale ancora inespresso di 16 M.di di Euro. Fornitori e gestori di servizi sono chiamati a dimostrare la capacità di offrire un sostanziale valore aggiunto fatto di competenze e di strumenti all'avanguardia e pure di condividere obiettivi e rischi con i propri Clienti. Le imprese vantano un potenziale aggredibile valutato in 4,6 M.di seguiti a ruota dalle strutture alberghiere e poi dalle amministrazioni pubbliche che potrebbero far guadagnare 3 M.di al mercato del Facility management. Certo i contesti appaiono profondamente diversi : nel settore della Pubblica Amministrazione le attribuzioni del facility management sono suddivise fra varie funzioni direzionali, l'iter burocratico aggiunge complessità ed il discrimine primario sta nel prezzo dei servizi.

Nel comparto privato si rilevano dipartimenti dedicati alle facility, che di norma sottoscrivono contratti pluriennali con clausole di garanzia legate al benchmark e a strumenti di customer statisfaction. Una base concreta per valutare validità e convenienza rispetto alla gestione interna dei servizi.

Da ì Il Giornale ì lunedì 13 settembre 2004